SedeUscitaDalle pagine di alcuni quotidiani locali Marco Barzanti, candidato a sindaco di Grosseto per il partito Comunista d’Italia, attacca il lavoro delle cooperative (leggi su Ilgiunco.net l’intervento integrale). Questa la risposta di Uscita di Sicurezza:

E’ con amarezza a disappunto che prendiamo atto del parere di Marco Barzanti, candidato a sindaco di Grosseto per il partito Comunista d’Italia, sul lavoro svolto dalle cooperative. E mi sento, insieme a tutto il personale di Uscita di Sicurezza e al consiglio di amministrazione, chiamato direttamente in causa, visto che rappresento una cooperativa dove lavorano oltre 400 persone, che prestano servizi privati o in appalto nel Grossetano e non solo.
 
Ci rammarica soprattutto che a farsi portavoce di pregiudizi e preconcetti così beceri sia l’esponente di un partito che richiama, nel nome, ideali di solidarietà e condivisione. Lavorare in una cooperativa significa condividere obiettivi, decisioni, oneri e onori. Significa appartenere a una comunità che crede nel lavoro che svolge e che ha sempre, quando eroga servizi di qualsiasi genere, un fine sociale. I nostri dipendenti e soci non sono lavoratori sfruttati e malpagati. Sono personale qualificato a cui viene applicato il contratto nazionale delle cooperative e a cui vengono riconosciuti i diritti normalmente attribuiti ai lavoratori. Mi sembra inconcepibile definire questi lavoratori come persone assoggettate al caporalato. Si tratta di un’offesa nei confronti di tutti i cittadini, spesso immigrati, che nel nostro paese vengono ancora sfruttati da caporali, pagati al nero, a cui non vengono riconosciuti i minimi diritti e che spesso rischiano la propria vita sul posto di lavoro.

Invito Marco Barzanti e i Comunisti italiani a dedicare il loro impegno alla tutela dei diritti di queste persone, sfruttate e maltrattate, e di non strumentalizzare in maniera demagogica gli sforzi che molte cooperative, come Uscita di Sicurezza, fanno per garantire posti di lavoro e servizi ai cittadini. Li invito, inoltre, a visitare le strutture dove Uscita di Sicurezza fa servizi per conto di enti pubblici: per parlare con il personale e i soci e vedere con i propri occhi le condizioni di lavoro che pensano di conoscere così bene”.

Luca Terrosi, presidente della cooperativa Uscita di Sicurezza.

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