Uscita di Sicurezza, da tempo ormai interessata ai percorsi di Ricerca & Sviluppo, continua a lavorare e a investire risorse sulle tecnologie da sperimentare e applicare nell’ambito dei servizi gestiti. Ed è proprio per parlare e per confrontarsi di innovazione e tecnologia che nelle ultime settimane la cooperativa è stata invitata a relazionare ad un convegno, ha preso parte ad una formazione in Olanda e in collaborazione con partner di eccellenza prenderà parte nei prossimi 4 anni ad un progetto di rilevanza europea.
Del robot per la teleassistenza “Billo” e, più in generale, del progetto “Cloudia” finanziato dalla Regione Toscana attraverso il Bando “Progetti strategici di ricerca e sviluppo”, che vede la cooperativa Uscita di Sicurezza capofila di una ricerca realizzata in partenariato con il dipartimento di biorobotica della scuola superiore Sant’Anna di Pisa e il dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, il presidente Luca Terrosi ha parlato all’evento StraDesign, organizzato dall’Università di Firenze, che si è tenuto dal 30 settembre al 4 ottobre al complesso delle Murate a Firenze. Terrosi, insieme a Francesca Tosi dell’UniFi, ha parlato dell’importanza delle nuove tecnologie nei lavori di cura, strumenti che non vanno a sostituire l’operatore, ma possono migliorare la qualità del lavoro del personale impiegato e della vita delle persone assistite.
Nei primi giorni di novembre, inoltre, nell’ambito del progetto di formazione D.A.T.A.Coop.s. (Digitalizzazione, Automazione e Tecnologie Assistive nella Cooperazione Sociale), una delegazione della cooperativa si è recata per alcuni giorni in Olanda insieme ad altre cooperative della rete Umana Persone, dove ha preso parte al convegno Agetechworks a Eindhoven. Obiettivo dell’evento quello di presentare gli ultimi ritrovati tecnologici in campo socio sanitario e assistenziale e scambiarsi buone pratiche sull’uso delle tecnologie nella cura ed assistenza delle persone anziane e non autosufficienti. Oltre agli incontri formativi il gruppo ha avuto l’opportunità di visitare servizi residenziali innovativi per persone anziane e le famose Smart House olandesi, abitazioni dotate di sensori e innovativi dispositivi tecnologici e di domotica. Tra le strutture visitate di particolare interesse, inoltre, le residenze di Vitalis e il villaggio di Tante Luise, che impiegano entrambe tecnologie all’avanguardia nell’assistenza agli anziani sia per chi vive in struttura che per chi abita ancora nella propria casa. I progetti messi in campo da Vitalis si concentrano sul mantenimento dell’autogestione (nella situazione domestica) e sull’alleviamento del caregiver o dell’operatore sanitario, mentre Tante Luise punta alla libertà e alla massima autonomia delle persone con demenza.
Inoltre Uscita di Sicurezza, a partire dal prossimo dicembre e per la durata di 48 mesi, sarà impegnata nella realizzazione e sperimentazione di Phara-on, un progetto finanziato dal Programma europeo per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020 con un partenariato europeo che coinvolge 41 soggetti appartenenti a 11 paesi ( Italia, Spagna, Portogallo, Olanda Slovenia Germania, Francia Estonia Croazia, Regno Unito, Belgio e Austria) e un investimento complessivo di 20 milioni di euro. L’Italia coordinerà l’intero progetto avvalendosi delle competenze in materia di ricerca, innovazione e nuove tecnologie della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa in qualità di project manager del progetto, della Fondazione Casa Sollievo della sofferenza dell’ospedale San Giovanni Rotondo in Puglia e di alcune cooperative della rete Umana Persone tra cui Uscita di Sicurezza siti pilota individuati per la sperimentazione del progetto insieme a Spagna, Olanda, Portogallo e Slovenia.
L’obiettivo principale è quello di fornire supporto alla popolazione anziana attraverso la predisposizione di una piattaforma che integri sistemi digitali, dispositivi e strumenti, prontamente utilizzabili, tutelando e promuovendo la dignità delle persone, migliorando la loro indipendenza, sicurezza e abilità residua. Nell’ambito del progetto saranno utilizzati strumenti digitali e connessioni tra dispositivi (Internet Of Things – IoT), intelligenza artificiale, robot, Cloud, edge computing, oggetti indossabili «intelligenti», Big Data e altro tutti integrati per restituire un prodotto per la cura della salute personalizzato ed efficace.