“Metti a(l) fuoco le distanze” è il titolo del progetto promosso da Uscita di Sicurezza, finanziato dai fondi otto per mille della Chiesa Valdese, e rivolto alle comunità di stranieri residenti in provincia di Grosseto, ai migranti richiedenti asilo ospitati nelle strutture di accoglienza, ai soci della cooperativa.
Si articola attraverso due ambiti di azione: da un lato degli incontri di cucina etnica, dove si impareranno i segreti dei piatti tipici della nazionalità coinvolte e che scaturiranno in cene a tema, dall’altro un corso di fotografia su smartphone o tablet, tenuto dal fotografo Carlo Bonazza, che si articolerà in lezioni teoriche ed esperienza pratiche e darà origine a una mostra alla Cava di Roselle nel mese giugno.
Le comunità straniere coinvolte sono quella moldava (rappresentata dall’associazione Moldova in Italia, partner del progetto), romena (rappresentata dall’associazione Hora Uniri, anche lei partner), marrocchina, eritrea, argentina e venezuelana. Durante gli incontri, ogni comunità presenterà i propri piatti, dando indicazioni sulla preparazione, con l’aiuto del responsabile della ristorazione Vanni Pieri.
Il menu definito sarà proposto nelle settimane seguenti, durante una cena aperta a tutti, al costo di 15 euro.
INCONTRI DI CUCINA
Cucina moldava e romena: incontro formativo venerdì 15 aprile, cena su prenotazione venerdì 22 aprile;
Cucina sudamericana (a cura delle comunità argentina e venezuelana): incontro formativo mercoledì 27 aprile, cena su prenotazione venerdì 6 maggio;
Cucina marocchina ed eritrea: incontro formativo mercoledì 11 maggio, cena su prenotazione domenica 22 maggio.
CORSO DI FOTOGRAFIA
Si terrà dal 12 aprile al 14 giugno, attraverso dieci incontri dalle 18.30 alle 20.00, il martedì, nella sede di via Giordania 183.
Il percorso formativo avrà come tema principale la “fotografia”, intesa come comunicazione e linguaggio universale per raccontare se stessi, gli altri e ciò che ci circonda.
L’idea è quella di fotografare scenari comuni e noti, attraverso gli occhi degli stranieri che abitano sul territorio, scoprendo così visuali inedite. L’intento è anche quello di proporre un uso consapevole della fotografia, che valorizzi la testimonianza e il racconto personale.
Al termine del percorso verrà, inoltre, rilasciato un attestato di partecipazione ai corsisti.