Da cinque anni la cooperativa Uscita di Sicurezza organizza e gestisce un servizio di supporto per il Coeso Società della Salute e gli amministratori pubblici che sono, spesso, nominati amministratori di sostegno di persone fragili.
L’amministratore di sostegno è una figura giuridica introdotta dalla legge 6 del 2004 che offre un’importante alternativa alla pronuncia di interdizione o inabilitazione dal parte del giudice tutelare. L’obiettivo principale è quello di tutelare, assistere, sostenere, rappresentare con la minore limitazione possibile della capacità di agire, le persone prive in tutto o in parte di autonomia, nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana, mediante interventi di sostegno temporaneo o permanente. Il servizio dell’amministrazione di sostegno pone al centro dell’intervento la persona, intesa come essere umano che si trova in una situazione di difficoltà e che necessita di protezione, restando comunque capace di autodeterminarsi e di farsi portatore dei propri interessi ed aspirazioni. Con l’amministrazione di sostegno, la persona sceglie di essere affiancata e sostenuta al fine di riuscire ad esprimere pienamente e a realizzare i propri bisogni e i propri interessi.
Rappresenta, quindi, un’opportunità per l’accompagnamento e la tutela delle persone fragili, ma che sono ancora per molti aspetti autonome e che possono trarre un vantaggio apprezzabile da questo tipo di supporto. Si tratta di un dispositivo giuridico usato, ad esempio, per sostenere le persone anziane o quelle con problemi di salute mentale e che, a differenza di quanto avviene con l’interdizione e l’inabilitazione, mira a mantenere la centralità del beneficiario perché è delle sue aspirazioni e volontà che l’amministratore deve sempre tenere conto per esercitare il proprio ruolo.. L’iter di nomina, previsto dalla normativa, prevede che l’amministratore di sostegno sia nominato da un Giudice Tutelare, il quale può agire su segnalazione della famiglia, dei conviventi, degli operatori sociali e sanitari del territorio impegnati nella cura delle persone prive in tutto e in parte dell’autonomia nella gestione dei propri interessi. L’amministratore di sostegno, una volta nominato dal Giudice Tutelare, presta giuramento di svolgere il proprio incarico con fedeltà e diligenza, svolge le sue funzioni tenendo conto delle aspirazioni e dei bisogni del beneficiario informandolo delle decisioni che intende prendere e, in caso di disaccordo, informa il Giudice Tutelare che esprime un suo parere in merito
I compiti dell’amministratore sono diversi da caso a caso, vengono indicati dal giudice nel decreto di nomina e possono spaziare dall’assistenza nella gestione del patrimonio e degli interessi economici alla tenuta di rapporti con l’autorità sanitaria per la prestazione di consensi su terapie e cure. L’ambito delle attività che possono rientrare nei compiti dell’amministratore di sostegno, in seguito al decreto di nomina del Giudice tutelare, infatti, è tendenzialmente a 360°, ad esclusione soltanto di quegli atti che non possono che essere compiuti dall’interessato, come ad esempio il matrimonio, il testamento, il riconoscimento di figlio naturale.
Uscita di Sicurezza ha, nel suo staff, 3 amministratori di sostegno, che presto potrebbero diventare 4 a causa delle molte richieste e copre l’intero territorio di competenza del Coeso Sds (Colline Metallifere, Colline Amiata, Area Grossetana).
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