Si terrà venerdì 6 dicembre, presso l’auditorium Banca Tema a Pitigliano, il convegno conclusivo sul progetto “La vita è bella”, iniziativa ministeriale di vita indipendente (D.D 808 /2017 Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali), sperimentato da maggio a metà settembre 2019 nella zona Colline dell’Albegna.
Il convegno ha l’obiettivo di divulgare l’esperienza di co–housing realizzata che è risultata positiva per tutti i partecipanti e presentare altre due esperienze simili in zona Valdichiana Aretina e nell’Alta Val D’ Elsa.
Il progetto, messo in campo dalla Asl Toscana sud est e finanziato con Fondi Europei per l’80% e dai comuni della zona distretto per il restante 20%, ha coinvolto un gruppo di persone disabili in una nuova esperienza di vita attraverso un percorso abitativo di condivisione protetto e temporaneo, co-housing appunto, volto al conseguimento della massima autonomia personale. Queste persone hanno potuto cimentarsi in una situazione nuova e diversa dalle loro abitudini quotidiane, senza la presenza dei familiari, che li ha portati a contare solo su se stessi e a rappresentare al tempo stesso una risorsa anche per i compagni presenti, in un clima di cooperazione.
L’obiettivo generale del progetto è garantire il miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie attraverso il rafforzamento delle competenze esistenti e al conseguimento dell’autonomia abitativa.
Al progetto hanno partecipato 20 persone disabili con patologie diverse, residenti negli otto Comuni della Zona Colline dell’Albegna, suddivisi in gruppi di 5. Ogni persona ha effettuato tre o quattro soggiorni di 4 giorni, accompagnati dagli operatori della cooperativa Uscita di Sicurezza, con la supervisione e il monitoraggio di un educatore professionale della Asl.
La realizzazione del progetto è stata affidata alle cooperative Uscita di Sicurezza e Cometa, che sono risultate vincitrici del bando pubblico e che hanno coinvolto, per l’organizzazione delle attività, altri soggetti del territorio: il Laboratorio Capalbio e la cooperativa Zoe. L’esperienza si è svolta a Pitigliano, presso l’agri-park Oasi in località Pantano, una zona rurale che dispone di un appartamento grande e dotato di fattoria sociale, orto botanico, piscina e ampi spazi con alcune voliere, dove i partecipanti hanno sperimentato l’accudimento degli animali. Lungo il periodo di residenza sono state organizzate molte attività che richiedessero abilità sociali, cura di sé e conoscenza del territorio, ma anche abilità domestiche, tra cui il laboratorio di cucina con personale qualificato, il laboratorio fotografico, di scrittura e di disegno, orto sociale e giardinaggio. Sono state eseguite anche escursioni con una guida turistica in siti archeologici del territorio. Il co-housing è terminato con un pranzo finale cucinato dai partecipanti e offerto alle famiglie e alle istituzioni.
Al termine del progetto verrà pubblicato un diario su questa esperienza, curato esclusivamente dai partecipanti che raccoglie le varie fasi del percorso, le emozioni di ognuno con testi e disegni.
“Sono diversi i progetti sviluppati nelle Colline dell’Albegna, finalizzati ad accompagnare le persone con disabilità a una propria autonomia – spiega Roberta Caldesi, direttore di zona – Promuoviamo questo tipo di esperienze con l’obiettivo di fondo di evitare quella che viene definita istituzionalizzazione, cioè il ricovero in strutture dedicate. La Convenzione Internazionale sui diritti dei disabili prevede l’autodeterminazione della persona con disabilità e questi interventi puntano all’autonomia, anche attraverso lo sviluppo della capacità decisionale sulla propria vita. Il nostro intento è facilitare sempre di più il percorso in questo senso, fino ad arrivare a quelli che saranno i moduli veri e propri di vita indipendente”.